Consigli locali
IDENTITA' E RUOLO DEL CONSIGLIO LOCALE
Alla luce del nostro Regolamento e dell’esperienza di questi anni desideriamo sottolineare, sostenere e promuovere il compito di guida e di animazione che i consigli locali hanno nei confronti della vita dei gruppi ADMA. Condividiamo alcune riflessioni e orientamenti da far conoscere e promuovere in tutti i nostri gruppi locali. Vengono presentati in primo luogo alcuni Punti luce e successivamente il commento agli articoli del Regolamento che trattano espressamente dell’identità e del ruolo del Consiglio locale. Guardando il cammino percorso viene in evidenza come non si siano mai fatte grandi programmazioni a tavolino, ma si è cercato di rimanere in ascolto della Volontà di Dio…. Ed in effetti ci sembra proprio che la Madonna ci abbia ispirato di volta in volta il cammino da percorrere.
Punti Luce
1. Vocazione all’ADMA nella Famiglia Salesiana
Far parte dell'ADMA è una vocazione, prima di essere una scelta, quindi è un dono che riceviamo prima di essere un impegno che assumiamo. In questa prospettiva si ricupera la gioia di essere figli amati, accarezzati da Maria e che proprio attingendo a quella tenerezza cercano di aderire con impegno all'associazione.
Vivere pertanto l’appartenenza all’ADMA come una chiamata, come un modo di rispondere alla Volontà di Dio. Scoprire che è una risposta di Gesù e di Maria a tante domande che già c’erano in noi. Riceviamo di conseguenza tanti doni perché cerchiamo di dare tutta la nostra disponibilità a Dio, vivendo un percorso di fede semplice, adatto a tutti e nel quotidiano. Maria ci aiuta ad alzare lo sguardo e a non concentrarci e fermarci sui problemi. Troviamo la conferma della vocazione salesiana, attraverso un impegno pubblico nella Famiglia Salesiana. È una cosa che non abbiamo scelto noi ma ci è capitata, con il sigillo di don Bosco e la creatività di Maria Ausiliatrice.
Viviamo i tempi della preghiera insieme, i pellegrinaggi, la preghiera personale e sacramentale, la direzione spirituale, la condivisione delle nostre case, il prendersi cura gli uni degli altri, accogliendo Maria nei nostri cuori e nelle nostre case, come un Dono, come Guida che ci porta a Gesù. Ci lasciamo plasmare da Maria nel suo FIAT, disponibilità alla Volontà di Dio, senza limiti, senza riserve, senza preferenze; nel suo MAGNIFICAT, lode a Dio, coltivando lo stupore per le meraviglie in noi e attorno a noi; nel suo STABAT, accogliendo ogni istante anche se doloroso e faticoso, cercando di crescere nella fiducia nell'Amore infinito di Dio che non ci abbandona mai e offrendo tutto per la gloria di Dio.
Impariamo cosa vuol dire affidamento nei momenti di difficoltà, ma anche nei momenti di gioia. Sentirsi accolti e accompagnati: tante volte le persone non sanno neanche bene cosa cercano, hanno una domanda profonda ma inespressa. La grande opportunità di proporre una realtà che fa del bene e spinge a vivere uno stile di vita profondamente cristiano.
2. Dimensione popolare del carisma salesiano
Apparteniamo alla grande Famiglia Salesiana evidenziando la dimensione "popolare" dell'ADMA, voluta e promossa da don Bosco per la difesa e la crescita della fede nel popolo cristiano, saldamente ancorato alle colonne dell’Eucaristia e di Maria Immacolata e Ausiliatrice. La fede in Gesù Cristo e l’affidamento a Maria, con lo spirito apostolico di don Bosco, sono i riferimenti costituivi della nostra identità e missione. Don Bosco fu profeta, ha fondato l’ADMA perché vedeva che la fede in Dio era in crisi e percepiva che la Chiesa stava entrando in un periodo molto difficile.
La dimensione popolare del carisma esige di superare una visione tradizionale che indicava come membri dell’ADMA solo donne e persone anziane. Qui è tutto il popolo di Dio nella diversità di stati di vita ed età che si ritrova valorizzando le relazioni intergenerazionali e il ruolo della famiglia, dando una risposta semplice e accessibile alla sfida ad una società disgregata e conflittuale. Una delle grandi ricchezze dell’ADMA è che si vivono i rapporti intergenerazionali in uno scambio e in una fraternità ricchissima di doni, valorizzando la compresenza di sacerdoti, consacrati e laici in un’esperienza di fraternità e di complementarietà vocazionale.
3. Cittadinanza attiva
Buoni cristiani e onesti cittadini voleva don Bosco. In quanto laici, chiamati a vivere nel mondo, l'appartenenza all'ADMA deve diventare stimolo, conforto, rigenerazione per una cittadinanza attiva. I cristiani (e soprattutto i giovani) non possono scappare dall'impegno politico e sociale, o quantomeno da una partecipazione attiva di cittadinanza responsabile. La testimonianza, oltre a quella quotidiana e concreta nelle comunità di appartenenza, va portata anche nel campo culturale, sociale e politico. Solo una vita evangelica e vissuta nella grazia può dare quella sapienza che sola può abbattere le ideologie che contrastano con la verità di Dio e dell’uomo e promuovere una civiltà dell’amore e della giustizia.
4. La famiglia
L’ADMA si è rinnovata con la famiglia, con le famiglie; c’è stato un mandato specifico da parte del Rettor Maggiore don Pascual Chàvez dopo il V Congresso Internazionale del Messico (2007), e pian piano si è cercato di rispondere a questo desiderio del Rettor Maggiore, confermato anche da don Àngel Fernández Artime, nel VII Congresso del 2015. L’ADMA è un sostegno nella fedeltà alla vocazione degli sposi, un grande aiuto per l’educazione dei figli, una continuità oltre il sentimento e l’emozione, un’educazione all’obbedienza reciproca e al Signore.
Don Bosco ha sognato un movimento di persone per i giovani. Anche noi siamo chiamati a fare in modo che la pastorale giovanile sia sempre più aperta alla pastorale familiare. Occorre far sì che le famiglie diventino nella vita quotidiana luoghi privilegiati di crescita umana e cristiana, nell’assunzione delle virtù che danno forma all’esistenza. Occorre camminare con le famiglie, accompagnarle nelle situazioni complesse che si trovano ad affrontare, individuando nuove vie e strategie comuni per sostenere i genitori nell’impegno educativo.
5. Stile delle relazioni: rapporti di comunione nella verità
La prima attenzione del consiglio è la comunione al suo interno e con gli associati e via via con tutti. Occorre svolgere il proprio compito con spirito di servizio sapendo che questa è la prima e più importante testimonianza che edifica l’Associazione e la Chiesa. Tale comunione si costruisce a cerchi concentrici: nel consiglio stesso, nel gruppo locale, con la Famiglia Salesiana, con la Chiesa locale.
Alla base dell’impegno associativo c’è l’esigenza di costruire rapporti di verità, con se stessi e nelle relazioni in una condivisione dei cuori e attraverso una rete di rapporti cordiali. Ciascuno sa benissimo che qualsiasi rapporto che non sia improntato nella verità prima o poi esplode: sia nella vita di coppia, che nella direzione spirituale, che nei cammini dei gruppi. Non ci si deve adagiare in una situazione di comodo. Nelle cose di Dio ci deve essere sempre cammino e dinamismo, altrimenti si scade in una “deriva funzionale”, si diventa burocrati, magari anche ottimi organizzatori e manager, ma senza investire il cuore, senza amore. Occorre qualificare le nostre relazioni con processi di verità, che è il lievito che dà senso a tutto. Vediamo attorno a noi troppe situazioni di corruzione, menzogna e disgregazione… non vogliamo cadere nella stessa trappola. Dobbiamo vegliare su questo rischio e cercare la profondità nella verità.
6. Stile delle strutture: semplicità
In tale prospettiva occorre salvaguardare la caratteristica di semplicità e praticità delle nostre strutture e nell’organizzazione al fine di trasmettere un'immagine bella e semplice di un cammino aperto a tutti e raggiungibile da tutti, tanto solido e profondo, quanto graduale e "ordinario". L’ADMA è sorgente e punto di approdo del quotidiano.
Conservare la semplicità per proporre il cammino dell’ADMA alle famiglie, come “porta di ingresso” nella grande Famiglia Salesiana. L’appartenenza va vissuta a cerchi concentrici, rispettando il percorso e i tempi di ciascuno. I consigli locali, quelli ispettoriali e nazionali sono a servizio dei gruppi locali, che rappresentano il nucleo vitale dell’Associazione. Pertanto è uno spirito di sussidiarietà e corresponsabilità che deve animare ogni struttura sia locale che a livello più ampio.
COMMENTO AL REGOLAMENTO
Articolo 10 - Partecipazione personale alla vita dell’Associazione
Tutti i battezzati cattolici, con almeno 18 anni di età possono chiedere di appartenere all’Associazione.
L’adesione comporta, da parte dei soci, l’impegno di vivere quanto è prescritto dall’art. 4 del presente Regolamento e la partecipazione regolare alle riunioni dell’Associazione in spirito di appartenenza e di solidarietà.
L’ammissione del Candidato all’Associazione è approvata dal Presidente con il suo Consiglio. Sarà preceduta da un sufficiente tempo di preparazione non inferiore ad un anno, con riunioni almeno una volta al mese.
Il Candidato esprime la sua adesione all’Associazione durante una celebrazione in onore di Maria Ausiliatrice. Verranno consegnati a ciascuno il Regolamento, un attestato e un distintivo di appartenenza.
L’Associazione vive dell’impegno, del coinvolgimento e della partecipazione di ogni socio: occorre voler vivere concretamente l’adesione all’ADMA sentita come cosa propria, curando in particolare la partecipazione attiva alla vita dell’Associazione in tutte le sue espressioni. La chiamata a far parte dell’ADMA esige una risposta libera e motivata, maturata sotto l’azione dello Spirito e con l’aiuto di Maria Ausiliatrice, con l’accompagnamento dei responsabili. Ciascuno è tenuto a partecipare con spirito di comunione e di collaborazione alle riunioni e alle varie attività e ad offrire la propria disponibilità agli impegni e responsabilità ai quali è chiamato. Can. 307 - §1. L'accettazione dei membri avvenga a norma del diritto e degli statuti di ciascuna associazione. §2. La stessa persona può essere iscritta a più associazioni. §3. I membri degli istituti religiosi possono aderire alle associazioni, a norma del diritto proprio, col consenso del proprio superiore.
Art. 12 - Consiglio delle Associazioni locali
Ogni Associazione locale è coordinata da un Consiglio, eletto dall’Assemblea di tutti i Soci su una lista di Candidati che si rendono disponibili per un servizio fraterno.
Il Consiglio locale è composto dal Presidente, dal Vicepresidente, dal Tesoriere, dal Segretario e da un adeguato numero di Consiglieri, secondo le necessità dell’Associazione. Ne fa parte di diritto l’Animatore o l’Animatrice spirituale.
Per risultare eletti si richiede la maggioranza semplice dei voti.
I membri del Consiglio durano in carica per 4 anni e possono essere rieletti per altri 4 anni.
Quando il Consiglio è eletto, nell’ambito dello stesso, vengono stabiliti gli incarichi.
Il Presidente convoca e presiede il Consiglio, prepara l’Ordine del giorno e lo comunica ai membri del Consiglio, tramite il Segretario. Rappresenta l’Associazione nei rapporti esterni.
Il Vicepresidente fa le veci del Presidente quando è assente o quando la necessità lo richiede, ma sempre in accordo con lui.
Il Tesoriere amministra i beni dell’Associazione secondo le leggi del Paese, d’accordo con il Consiglio. Presenta ogni anno il bilancio consuntivo e preventivo.
Il Segretario, dietro le indicazioni del Presidente, comunica la convocazione e l’ordine del giorno per le riunioni, ne redige i verbali e cura l’Archivio dell’Associazione.
A ogni altro Consigliere si affida un settore delle attività locali.
Il Consiglio si raduna ordinariamente una volta al mese.
Can. 309 - Le associazioni legittimamente costituite hanno facoltà, a norma del diritto e degli statuti, di emanare norme peculiari riguardanti l'associazione stessa, di tenere assemblee, di designare i moderatori, gli officiali, gli aiutanti e gli amministratori dei beni.
Can. 317 - §1. Se non si prevede altro negli statuti, spetta all'autorità ecclesiastica di cui al can. 312, §1 confermare il moderatore dell'associazione pubblica eletto dalla stessa, istituire colui che è stato presentato, oppure nominarlo secondo il diritto proprio; §4. Nelle associazioni pubbliche di fedeli finalizzate direttamente all'esercizio dell'apostolato, non siano moderatori coloro che occupano còmpiti direttivi nei partiti politici.
Can. 318 - §1. In circostanze speciali, se lo richiedono gravi motivi, l'autorità ecclesiastica di cui al can. 312, §1 può designare un commissario che in suo nome diriga temporaneamente l'associazione. §2. Il moderatore di un'associazione pubblica può essere rimosso, per giusta causa, da chi lo ha nominato o confermato, tuttavia dopo aver sentito sia il moderatore stesso, sia gli officiali maggiori dell'associazione, a norma degli statuti; il cappellano può essere rimosso, a norma dei cann. 192-195, da chi lo ha nominato.
L’autonomia organizzativa interna, nel rispetto delle disposizioni regolamentari e del diritto, sono un’ulteriore espressione del diritto di libera associazione. Queste norme riguardano: le assemblee, le altre riunioni, la designazione dei responsabili, degli altri incarichi, nonché l’amministrazione dei beni.
Il livello di vita associativa da promuovere e curare in modo speciale è quello locale, che costituisce il nucleo fondamentale dell’Associazione. I diversi consigli ispettoriali e le strutture di coordinamento, nazionale e mondiale, hanno funzione di animazione, sostegno e accompagnamento, ma non possono né devono sostituirsi alla vita e all’impegno locale. Devono vivere e funzionare le associazioni locali. A tale livello ha un ruolo fondamentale il Consiglio. Uno spirito di servizio e di fraterna comunione e attiva collaborazione deve caratterizzare in particolare il compito del Consiglio locale.
L'Assemblea normalmente è convocata dal Presidente con il suo Consiglio. Il problema è più complesso quando l'Associazione è nuova ed è la prima volta che devono avvenire le votazioni (non c'è ancora il Presidente...): in questo caso potrebbe essere la stessa autorità che ha costituito l'Associazione.
Le elezioni, se gli Statuti non dicono nulla, avvengono secondo le norme del diritto comune.
Al fine di garantire una continuità si suggerisce che nell’elezione del Consiglio si assicuri un avvicendamento delle persone in modo da evitare che normalmente il Consiglio sia composto da persone tutte alla prima nomina.
Il Presidente convoca le riunioni, le presiede, coordina i lavori e ne cura l’esecuzione, rappresenta l’Associazione, partecipa alla Consulta della Famiglia Salesiana, convoca le elezioni per il rinnovo del Consiglio locale.
L’ispettore SDB è chiamato a confermare la nomina del Presidente dell’Associazione. Tale intervento dell’autorità, che si giustifica in ragione della pubblicità dell’ente, in ogni caso dovrà essere rispettoso dell’Associazione e della sua finalità.
Il Tesoriere redige il bilancio preventivo e consuntivo, che è approvato dal Consiglio e poi presentato all'autorità competente a controllarlo (can. 319), e naturalmente anche all'Assemblea annuale.
Il Segretario redige il Registro con i verbali delle riunioni, l’elenco aggiornato dei soci iscritti e degli aspiranti, la cronaca dell’Associazione e la relativa documentazione.
Ogni gruppo conservi con cura il Decreto di Erezione e del Diploma di Aggregazione all’ADMA Primaria di Torino-Valdocco.
La nomina di un commissario è un provvedimento straordinario. In tal modo l’autorità assume direttamente il governo dell’Associazione. Costui è scelto dall’autorità e agisce in suo nome, ma dovrà operare nel rispetto del Regolamento e dei fini dell’Associazione. Le circostanze che giustificano la nomina di un commissario devono essere gravi, inquadrate in una circostanza speciale. Il §2 del can. 318 non sembra prevedere un diritto dell’Associazione a rimuovere direttamente il presidente quanto, piuttosto, quello di chiedere all’autorità ecclesiastica di iniziare il procedimento di rimozione. Comunque è importante dare alle persone interessate le necessarie informazioni e consentire il diritto di difendersi.
Compiti e ruoli principali del Consiglio locale:
Per poter realizzare bene questa missione:
- crescere nello spirito di disponibilità: si è a servizio degli associati per aiutarli a crescere nella loro vocazione di membri dell’ADMA e non per ricerca di prestigio o interessi personali. Per questo è indispensabile che l’appartenenza al consiglio costituisca una priorità nei propri impegni, rispetto ad altre realtà. Il non poter dedicare tempo ed energie all’Associazione penalizza molto la vita dei gruppi;
- sostenere la centralità della vita e della cura spirituale a livello personale e di gruppo;
- promuovere la crescita nella conoscenza e nel senso di appartenenza alla Famiglia Salesiana, valorizzando la nostra specifica identità. A tal fine è fondamentale la conoscenza della Carta d’identità carismatica della Famiglia Salesiana e del nostro Regolamento e la partecipazione alla Consulta della Famiglia Salesiana;
- curare la dimensione laicale (sacerdoti profeti e re) e guardare con misericordia il mondo e la società.
Attraverso:
Gli Animatori Spirituali dell’Associazione sono nominati dall’Ispettore Salesiano o dall’Ispettrice delle Figlie di Maria Ausiliatrice.
Curano, soprattutto, la formazione alla spiritualità salesiana e la comunione col cammino della Chiesa particolare.
Può essere nominato, come Animatore Spirituale, anche un associato o un membro della Famiglia Salesiana, debitamente preparato.
Can. 317 - §1. Se non si prevede altro negli statuti, spetta all'autorità ecclesiastica di cui al can. 312... la stessa autorità ecclesiastica poi nomina il cappellano o l'assistente ecclesiastico, dopo aver sentito, se risulta opportuno, gli officiali maggiori dell'associazione.
Can. 318... il cappellano può essere rimosso, a norma dei cann. 192-195, da chi lo ha nominato.
L’animatore spirituale ha un ruolo fondamentale nella vita dell’Associazione, favorendo la crescita spirituale in sintonia con la Famiglia Salesiana, la Chiesa locale e universale. L’Associazione riconosce all’interno dei propri Consigli l’autorevolezza e il ruolo fondamentale degli animatori spirituali nominati dall’Ispettore e dall’Ispettrice.
È necessario che l’animatore conosca bene l’identità dell’ADMA, ne rispetti e ne promuova l’identità e la missione, evitando strumentalizzazioni o confusioni con altri cammini e realtà. Tale ministero pertanto deve svolgersi nel rispetto dell’indole laicale dell’Associazione e dei ruoli di responsabilità del Consiglio senza mortificare, né sostituirsi, ma anzi promuovendo l’azione e la responsabilizzazione dei laici.
Una prospettiva da accogliere e valorizzare in chiave vocazionale è la sottolineatura della bellezza e della complementarietà fra i vari stati di vita degli associati: sacerdoti, consacrati e laici che condividono un cammino di fede e di impegno apostolico salesiano. Gli SDB e le FMA hanno più bisogno di adulti ‘stabili’ con cui interfacciarsi, valorizzando incontri e momenti in cui essere di sostegno gli uni per gli altri e cercare di darsi una mano non solo a livello operativo e funzionale, ma fraterno e spirituale, ad esempio attraverso l’opportunità di dare ai consacrati l’esperienza e l’accoglienza nella quotidianità delle famiglie.
Nella nomina per tale ministero siano proposte e scelte persone con doti necessarie per questo compito di animazione, possibilmente non troppo anziane. L’animazione della Famiglia Salesiana non dovrebbe essere un’obbedienza di ripiego, ma piuttosto un campo di apostolato attraverso il quale le forze salesiane nel territorio assumono una maggior vitalità e influiscono positivamente sul contesto civile ed ecclesiale. Per tutto ciò ci vogliono persone con un grande entusiasmo e buone capacità.
Can. 311 - I membri di istituti di vita consacrata che presiedono o assistono associazioni in qualche modo unite al proprio istituto, abbiano cura che tali associazioni prestino aiuto alle attività di apostolato esistenti in diocesi, soprattutto operando, sotto la direzione dell'Ordinario del luogo, insieme con le associazioni finalizzate all'esercizio dell'apostolato nella diocesi.
Scopo del canone 311 è favorire il coordinamento e la collaborazione di tutte le opere di apostolato sotto la direzione dell’ordinario del luogo, in modo che tutte le iniziative cooperino armonicamente.
Art. 14 - Consiglio Ispettoriale e Nazionale
L’Associazione, dove è possibile, si organizza a livello ispettoriale con un Consiglio che anima, coordina e dirige le Associazioni locali e le relazioni con gli altri Gruppi della Famiglia Salesiana.
Il Consiglio ispettoriale è eletto dai presidenti locali. È composto dal Presidente, dal Vicepresidente, dal Segretario, dal Tesoriere e da un numero conveniente di Consiglieri.
I membri del Consiglio vengono eletti per 4 anni e possono venire rieletti per un secondo mandato consecutivo.
Fa parte di diritto del Consiglio l’Animatore o l’Animatrice Spirituale.
Dove sia necessario e opportuno, si stabilisca un Coordinamento nazionale, costituito da un coordinatore o coordinatrice, e da un numero congruo di associati ed Animatori Spirituali.
Il funzionamento del Coordinamento verrà determinato dai suoi stessi membri.
- Consiglio Ispettoriale: organismo di aiuto alla vita dell’Associazione al fine di promuovere il senso di appartenenza dei gruppi locali, evitando particolarismi o eccentricità che svuoterebbero l’identità dell’ADMA.
- Compiti e ruoli del Consiglio Ispettoriale:
Alla luce del nostro Regolamento e dell’esperienza di questi anni desideriamo sottolineare, sostenere e promuovere il compito di guida e di animazione che i consigli locali hanno nei confronti della vita dei gruppi ADMA. Condividiamo alcune riflessioni e orientamenti da far conoscere e promuovere in tutti i nostri gruppi locali. Vengono presentati in primo luogo alcuni Punti luce e successivamente il commento agli articoli del Regolamento che trattano espressamente dell’identità e del ruolo del Consiglio locale. Guardando il cammino percorso viene in evidenza come non si siano mai fatte grandi programmazioni a tavolino, ma si è cercato di rimanere in ascolto della Volontà di Dio…. Ed in effetti ci sembra proprio che la Madonna ci abbia ispirato di volta in volta il cammino da percorrere.
Punti Luce
1. Vocazione all’ADMA nella Famiglia Salesiana
Far parte dell'ADMA è una vocazione, prima di essere una scelta, quindi è un dono che riceviamo prima di essere un impegno che assumiamo. In questa prospettiva si ricupera la gioia di essere figli amati, accarezzati da Maria e che proprio attingendo a quella tenerezza cercano di aderire con impegno all'associazione.
Vivere pertanto l’appartenenza all’ADMA come una chiamata, come un modo di rispondere alla Volontà di Dio. Scoprire che è una risposta di Gesù e di Maria a tante domande che già c’erano in noi. Riceviamo di conseguenza tanti doni perché cerchiamo di dare tutta la nostra disponibilità a Dio, vivendo un percorso di fede semplice, adatto a tutti e nel quotidiano. Maria ci aiuta ad alzare lo sguardo e a non concentrarci e fermarci sui problemi. Troviamo la conferma della vocazione salesiana, attraverso un impegno pubblico nella Famiglia Salesiana. È una cosa che non abbiamo scelto noi ma ci è capitata, con il sigillo di don Bosco e la creatività di Maria Ausiliatrice.
Viviamo i tempi della preghiera insieme, i pellegrinaggi, la preghiera personale e sacramentale, la direzione spirituale, la condivisione delle nostre case, il prendersi cura gli uni degli altri, accogliendo Maria nei nostri cuori e nelle nostre case, come un Dono, come Guida che ci porta a Gesù. Ci lasciamo plasmare da Maria nel suo FIAT, disponibilità alla Volontà di Dio, senza limiti, senza riserve, senza preferenze; nel suo MAGNIFICAT, lode a Dio, coltivando lo stupore per le meraviglie in noi e attorno a noi; nel suo STABAT, accogliendo ogni istante anche se doloroso e faticoso, cercando di crescere nella fiducia nell'Amore infinito di Dio che non ci abbandona mai e offrendo tutto per la gloria di Dio.
Impariamo cosa vuol dire affidamento nei momenti di difficoltà, ma anche nei momenti di gioia. Sentirsi accolti e accompagnati: tante volte le persone non sanno neanche bene cosa cercano, hanno una domanda profonda ma inespressa. La grande opportunità di proporre una realtà che fa del bene e spinge a vivere uno stile di vita profondamente cristiano.
2. Dimensione popolare del carisma salesiano
Apparteniamo alla grande Famiglia Salesiana evidenziando la dimensione "popolare" dell'ADMA, voluta e promossa da don Bosco per la difesa e la crescita della fede nel popolo cristiano, saldamente ancorato alle colonne dell’Eucaristia e di Maria Immacolata e Ausiliatrice. La fede in Gesù Cristo e l’affidamento a Maria, con lo spirito apostolico di don Bosco, sono i riferimenti costituivi della nostra identità e missione. Don Bosco fu profeta, ha fondato l’ADMA perché vedeva che la fede in Dio era in crisi e percepiva che la Chiesa stava entrando in un periodo molto difficile.
La dimensione popolare del carisma esige di superare una visione tradizionale che indicava come membri dell’ADMA solo donne e persone anziane. Qui è tutto il popolo di Dio nella diversità di stati di vita ed età che si ritrova valorizzando le relazioni intergenerazionali e il ruolo della famiglia, dando una risposta semplice e accessibile alla sfida ad una società disgregata e conflittuale. Una delle grandi ricchezze dell’ADMA è che si vivono i rapporti intergenerazionali in uno scambio e in una fraternità ricchissima di doni, valorizzando la compresenza di sacerdoti, consacrati e laici in un’esperienza di fraternità e di complementarietà vocazionale.
3. Cittadinanza attiva
Buoni cristiani e onesti cittadini voleva don Bosco. In quanto laici, chiamati a vivere nel mondo, l'appartenenza all'ADMA deve diventare stimolo, conforto, rigenerazione per una cittadinanza attiva. I cristiani (e soprattutto i giovani) non possono scappare dall'impegno politico e sociale, o quantomeno da una partecipazione attiva di cittadinanza responsabile. La testimonianza, oltre a quella quotidiana e concreta nelle comunità di appartenenza, va portata anche nel campo culturale, sociale e politico. Solo una vita evangelica e vissuta nella grazia può dare quella sapienza che sola può abbattere le ideologie che contrastano con la verità di Dio e dell’uomo e promuovere una civiltà dell’amore e della giustizia.
4. La famiglia
L’ADMA si è rinnovata con la famiglia, con le famiglie; c’è stato un mandato specifico da parte del Rettor Maggiore don Pascual Chàvez dopo il V Congresso Internazionale del Messico (2007), e pian piano si è cercato di rispondere a questo desiderio del Rettor Maggiore, confermato anche da don Àngel Fernández Artime, nel VII Congresso del 2015. L’ADMA è un sostegno nella fedeltà alla vocazione degli sposi, un grande aiuto per l’educazione dei figli, una continuità oltre il sentimento e l’emozione, un’educazione all’obbedienza reciproca e al Signore.
Don Bosco ha sognato un movimento di persone per i giovani. Anche noi siamo chiamati a fare in modo che la pastorale giovanile sia sempre più aperta alla pastorale familiare. Occorre far sì che le famiglie diventino nella vita quotidiana luoghi privilegiati di crescita umana e cristiana, nell’assunzione delle virtù che danno forma all’esistenza. Occorre camminare con le famiglie, accompagnarle nelle situazioni complesse che si trovano ad affrontare, individuando nuove vie e strategie comuni per sostenere i genitori nell’impegno educativo.
5. Stile delle relazioni: rapporti di comunione nella verità
La prima attenzione del consiglio è la comunione al suo interno e con gli associati e via via con tutti. Occorre svolgere il proprio compito con spirito di servizio sapendo che questa è la prima e più importante testimonianza che edifica l’Associazione e la Chiesa. Tale comunione si costruisce a cerchi concentrici: nel consiglio stesso, nel gruppo locale, con la Famiglia Salesiana, con la Chiesa locale.
Alla base dell’impegno associativo c’è l’esigenza di costruire rapporti di verità, con se stessi e nelle relazioni in una condivisione dei cuori e attraverso una rete di rapporti cordiali. Ciascuno sa benissimo che qualsiasi rapporto che non sia improntato nella verità prima o poi esplode: sia nella vita di coppia, che nella direzione spirituale, che nei cammini dei gruppi. Non ci si deve adagiare in una situazione di comodo. Nelle cose di Dio ci deve essere sempre cammino e dinamismo, altrimenti si scade in una “deriva funzionale”, si diventa burocrati, magari anche ottimi organizzatori e manager, ma senza investire il cuore, senza amore. Occorre qualificare le nostre relazioni con processi di verità, che è il lievito che dà senso a tutto. Vediamo attorno a noi troppe situazioni di corruzione, menzogna e disgregazione… non vogliamo cadere nella stessa trappola. Dobbiamo vegliare su questo rischio e cercare la profondità nella verità.
6. Stile delle strutture: semplicità
In tale prospettiva occorre salvaguardare la caratteristica di semplicità e praticità delle nostre strutture e nell’organizzazione al fine di trasmettere un'immagine bella e semplice di un cammino aperto a tutti e raggiungibile da tutti, tanto solido e profondo, quanto graduale e "ordinario". L’ADMA è sorgente e punto di approdo del quotidiano.
Conservare la semplicità per proporre il cammino dell’ADMA alle famiglie, come “porta di ingresso” nella grande Famiglia Salesiana. L’appartenenza va vissuta a cerchi concentrici, rispettando il percorso e i tempi di ciascuno. I consigli locali, quelli ispettoriali e nazionali sono a servizio dei gruppi locali, che rappresentano il nucleo vitale dell’Associazione. Pertanto è uno spirito di sussidiarietà e corresponsabilità che deve animare ogni struttura sia locale che a livello più ampio.
COMMENTO AL REGOLAMENTO
Articolo 10 - Partecipazione personale alla vita dell’Associazione
Tutti i battezzati cattolici, con almeno 18 anni di età possono chiedere di appartenere all’Associazione.
L’adesione comporta, da parte dei soci, l’impegno di vivere quanto è prescritto dall’art. 4 del presente Regolamento e la partecipazione regolare alle riunioni dell’Associazione in spirito di appartenenza e di solidarietà.
L’ammissione del Candidato all’Associazione è approvata dal Presidente con il suo Consiglio. Sarà preceduta da un sufficiente tempo di preparazione non inferiore ad un anno, con riunioni almeno una volta al mese.
Il Candidato esprime la sua adesione all’Associazione durante una celebrazione in onore di Maria Ausiliatrice. Verranno consegnati a ciascuno il Regolamento, un attestato e un distintivo di appartenenza.
L’Associazione vive dell’impegno, del coinvolgimento e della partecipazione di ogni socio: occorre voler vivere concretamente l’adesione all’ADMA sentita come cosa propria, curando in particolare la partecipazione attiva alla vita dell’Associazione in tutte le sue espressioni. La chiamata a far parte dell’ADMA esige una risposta libera e motivata, maturata sotto l’azione dello Spirito e con l’aiuto di Maria Ausiliatrice, con l’accompagnamento dei responsabili. Ciascuno è tenuto a partecipare con spirito di comunione e di collaborazione alle riunioni e alle varie attività e ad offrire la propria disponibilità agli impegni e responsabilità ai quali è chiamato. Can. 307 - §1. L'accettazione dei membri avvenga a norma del diritto e degli statuti di ciascuna associazione. §2. La stessa persona può essere iscritta a più associazioni. §3. I membri degli istituti religiosi possono aderire alle associazioni, a norma del diritto proprio, col consenso del proprio superiore.
- Modalità di adesione all’Associazione: ogni gruppo locale ha cura particolare nell’incrementare e nell’accompagnare chi esprime il desiderio e la volontà di partecipare all’ADMA. L’Associazione deve seguire e promuovere l’adesione di nuovi membri come espressione di continua vitalità e risposta concreta alle grazie di Maria Ausiliatrice. Il cammino di preparazione all’assunzione degli impegni associativi deve essere seguito in modo speciale così che l’adesione non sia qualcosa di formale o di superficiale, ma di convinto e voluto. L’anno di preparazione richiesto sia vissuto con intensità e fedeltà sia nella conoscenza dello spirito che del Regolamento, sia coltivando tale cammino come riposta personale e responsabile a un dono e ad una chiamata di Maria Ausiliatrice.
- L’ammissione da parte del Presidente con il suo Consiglio è molto importante: richiede infatti un attento discernimento e una seria valutazione dei candidati al fine di verificarne l’idoneità a far parte dell’Associazione
- La manifestazione della adesione all’ADMA durante una celebrazione in onore di Maria Ausiliatrice va ben preparata ed è la visibilizzazione del desiderio di dedicare la vita agli altri nello spirito di Don Bosco e con la guida di Maria Ausiliatrice. Ma esiste ben più di quel momento intenso: ci vuole l’impegno costante, vitale, espressione di una scelta di vita nello spirito e nella missione salesiana.
- - Qualora ci fossero persone che risiedono in paesi o territori dove non c’è alcun gruppo: o rimangono collegati con il gruppo più vicino o con l’ADMA Primaria di Torino, che mantiene i contatti e favorisce la partecipazione alla vita dell’Associazione.
- L’ADMA è realmente per me un’esperienza di comunione nella fede, un itinerario di santificazione e di apostolato secondo lo spirito salesiano?
- Valorizzo il culto all’Eucaristia e la devozione a Maria Ausiliatrice? In cosa consiste tale devozione?
- Ho coscienza che sono chiamato alla santità? Cerco di crescere verso la pienezza della vita cristiana e la perfezione della carità?
- Confesso la mia fede cattolica, proclamo la verità? Conosco e obbedisco al magistero della Chiesa? Vivo una comunione ferma e convinta con il Papa e con il vescovo? Sono docile ai loro insegnamenti e alle iniziative che propongono?
- Ho gusto per la preghiera e per la contemplazione?
- Coltivo uno spirito di altruismo e di generosa carità verso tutti? Cerco di essere missionario?
- La programmazione e la cura della formazione permanente dei soci alimentano il senso di appartenenza e stimolano l’impegno spirituale ed apostolico di ognuno. Ogni gruppo locale curi il cammino formativo ed apostolico dei soci, programmando, attuando e verificando gli itinerari in comunione sia il Consiglio ispettoriale o nazionale, sia con l’ADMA Primaria.
- L’aiuto economico che ogni socio è invitato a dare sia per il gruppo locale sia per l’Associazione è segno concreto di appartenenza e di sostegno all’Associazione stessa. Pur nella libertà di ognuno è significativo che ogni membro si senta interpellato a dare il proprio sostegno economico secondo quelle modalità che sono possibili e con un’attenzione a tutta l’Associazione.
Art. 12 - Consiglio delle Associazioni locali
Ogni Associazione locale è coordinata da un Consiglio, eletto dall’Assemblea di tutti i Soci su una lista di Candidati che si rendono disponibili per un servizio fraterno.
Il Consiglio locale è composto dal Presidente, dal Vicepresidente, dal Tesoriere, dal Segretario e da un adeguato numero di Consiglieri, secondo le necessità dell’Associazione. Ne fa parte di diritto l’Animatore o l’Animatrice spirituale.
Per risultare eletti si richiede la maggioranza semplice dei voti.
I membri del Consiglio durano in carica per 4 anni e possono essere rieletti per altri 4 anni.
Quando il Consiglio è eletto, nell’ambito dello stesso, vengono stabiliti gli incarichi.
Il Presidente convoca e presiede il Consiglio, prepara l’Ordine del giorno e lo comunica ai membri del Consiglio, tramite il Segretario. Rappresenta l’Associazione nei rapporti esterni.
Il Vicepresidente fa le veci del Presidente quando è assente o quando la necessità lo richiede, ma sempre in accordo con lui.
Il Tesoriere amministra i beni dell’Associazione secondo le leggi del Paese, d’accordo con il Consiglio. Presenta ogni anno il bilancio consuntivo e preventivo.
Il Segretario, dietro le indicazioni del Presidente, comunica la convocazione e l’ordine del giorno per le riunioni, ne redige i verbali e cura l’Archivio dell’Associazione.
A ogni altro Consigliere si affida un settore delle attività locali.
Il Consiglio si raduna ordinariamente una volta al mese.
Can. 309 - Le associazioni legittimamente costituite hanno facoltà, a norma del diritto e degli statuti, di emanare norme peculiari riguardanti l'associazione stessa, di tenere assemblee, di designare i moderatori, gli officiali, gli aiutanti e gli amministratori dei beni.
Can. 317 - §1. Se non si prevede altro negli statuti, spetta all'autorità ecclesiastica di cui al can. 312, §1 confermare il moderatore dell'associazione pubblica eletto dalla stessa, istituire colui che è stato presentato, oppure nominarlo secondo il diritto proprio; §4. Nelle associazioni pubbliche di fedeli finalizzate direttamente all'esercizio dell'apostolato, non siano moderatori coloro che occupano còmpiti direttivi nei partiti politici.
Can. 318 - §1. In circostanze speciali, se lo richiedono gravi motivi, l'autorità ecclesiastica di cui al can. 312, §1 può designare un commissario che in suo nome diriga temporaneamente l'associazione. §2. Il moderatore di un'associazione pubblica può essere rimosso, per giusta causa, da chi lo ha nominato o confermato, tuttavia dopo aver sentito sia il moderatore stesso, sia gli officiali maggiori dell'associazione, a norma degli statuti; il cappellano può essere rimosso, a norma dei cann. 192-195, da chi lo ha nominato.
L’autonomia organizzativa interna, nel rispetto delle disposizioni regolamentari e del diritto, sono un’ulteriore espressione del diritto di libera associazione. Queste norme riguardano: le assemblee, le altre riunioni, la designazione dei responsabili, degli altri incarichi, nonché l’amministrazione dei beni.
Il livello di vita associativa da promuovere e curare in modo speciale è quello locale, che costituisce il nucleo fondamentale dell’Associazione. I diversi consigli ispettoriali e le strutture di coordinamento, nazionale e mondiale, hanno funzione di animazione, sostegno e accompagnamento, ma non possono né devono sostituirsi alla vita e all’impegno locale. Devono vivere e funzionare le associazioni locali. A tale livello ha un ruolo fondamentale il Consiglio. Uno spirito di servizio e di fraterna comunione e attiva collaborazione deve caratterizzare in particolare il compito del Consiglio locale.
L'Assemblea normalmente è convocata dal Presidente con il suo Consiglio. Il problema è più complesso quando l'Associazione è nuova ed è la prima volta che devono avvenire le votazioni (non c'è ancora il Presidente...): in questo caso potrebbe essere la stessa autorità che ha costituito l'Associazione.
Le elezioni, se gli Statuti non dicono nulla, avvengono secondo le norme del diritto comune.
Al fine di garantire una continuità si suggerisce che nell’elezione del Consiglio si assicuri un avvicendamento delle persone in modo da evitare che normalmente il Consiglio sia composto da persone tutte alla prima nomina.
Il Presidente convoca le riunioni, le presiede, coordina i lavori e ne cura l’esecuzione, rappresenta l’Associazione, partecipa alla Consulta della Famiglia Salesiana, convoca le elezioni per il rinnovo del Consiglio locale.
L’ispettore SDB è chiamato a confermare la nomina del Presidente dell’Associazione. Tale intervento dell’autorità, che si giustifica in ragione della pubblicità dell’ente, in ogni caso dovrà essere rispettoso dell’Associazione e della sua finalità.
Il Tesoriere redige il bilancio preventivo e consuntivo, che è approvato dal Consiglio e poi presentato all'autorità competente a controllarlo (can. 319), e naturalmente anche all'Assemblea annuale.
Il Segretario redige il Registro con i verbali delle riunioni, l’elenco aggiornato dei soci iscritti e degli aspiranti, la cronaca dell’Associazione e la relativa documentazione.
Ogni gruppo conservi con cura il Decreto di Erezione e del Diploma di Aggregazione all’ADMA Primaria di Torino-Valdocco.
La nomina di un commissario è un provvedimento straordinario. In tal modo l’autorità assume direttamente il governo dell’Associazione. Costui è scelto dall’autorità e agisce in suo nome, ma dovrà operare nel rispetto del Regolamento e dei fini dell’Associazione. Le circostanze che giustificano la nomina di un commissario devono essere gravi, inquadrate in una circostanza speciale. Il §2 del can. 318 non sembra prevedere un diritto dell’Associazione a rimuovere direttamente il presidente quanto, piuttosto, quello di chiedere all’autorità ecclesiastica di iniziare il procedimento di rimozione. Comunque è importante dare alle persone interessate le necessarie informazioni e consentire il diritto di difendersi.
Compiti e ruoli principali del Consiglio locale:
- progettare, promuovere e coordinare le iniziative formative e apostoliche dei membri;
- curare i legami con la Famiglia Salesiana, partecipando alla Consulta;
- decidere la convocazione di Assemblee;
- provvedere all’amministrazione dei beni dell’Associazione;
- accompagnare gli aspiranti nel loro inserimento e nel cammino formativo;
- aiutare a crescere come buoni cristiani e onesti cittadini nel contesto dello specifico "stato di vita" di laici impegnati in famiglia, nel mondo del lavoro, del sociale, della vita ecclesiale;
- valorizzare le competenze e i talenti spirituali di ogni socio;
- promuovere iniziative che favoriscano la fedeltà vocazionale dei soci (in particolare gli Esercizi spirituali) e la partecipazione attiva, con la cura delle relazioni personali e l'attenzione al singolo.
Per poter realizzare bene questa missione:
- crescere nello spirito di disponibilità: si è a servizio degli associati per aiutarli a crescere nella loro vocazione di membri dell’ADMA e non per ricerca di prestigio o interessi personali. Per questo è indispensabile che l’appartenenza al consiglio costituisca una priorità nei propri impegni, rispetto ad altre realtà. Il non poter dedicare tempo ed energie all’Associazione penalizza molto la vita dei gruppi;
- sostenere la centralità della vita e della cura spirituale a livello personale e di gruppo;
- promuovere la crescita nella conoscenza e nel senso di appartenenza alla Famiglia Salesiana, valorizzando la nostra specifica identità. A tal fine è fondamentale la conoscenza della Carta d’identità carismatica della Famiglia Salesiana e del nostro Regolamento e la partecipazione alla Consulta della Famiglia Salesiana;
- curare la dimensione laicale (sacerdoti profeti e re) e guardare con misericordia il mondo e la società.
Attraverso:
- fissare ogni mese la riunione di consiglio per programmare, organizzare e verificare la vita associativa del gruppo;
- programmare ogni anno una giornata dei membri del consiglio per condividere il proprio cammino spirituale, rafforzare la comunione fraterna e ravvivare le motivazioni del proprio impegno apostolico e associativo;
- accogliere e attuare gli orientamenti e le indicazioni annualmente offerte dall’ADMA Primaria di Torino Valdocco.
- Valorizzare e diffondere l’ADMAonline come strumento di formazione e di comunione tra tutti i gruppi diffusi nel mondo.
Gli Animatori Spirituali dell’Associazione sono nominati dall’Ispettore Salesiano o dall’Ispettrice delle Figlie di Maria Ausiliatrice.
Curano, soprattutto, la formazione alla spiritualità salesiana e la comunione col cammino della Chiesa particolare.
Può essere nominato, come Animatore Spirituale, anche un associato o un membro della Famiglia Salesiana, debitamente preparato.
Can. 317 - §1. Se non si prevede altro negli statuti, spetta all'autorità ecclesiastica di cui al can. 312... la stessa autorità ecclesiastica poi nomina il cappellano o l'assistente ecclesiastico, dopo aver sentito, se risulta opportuno, gli officiali maggiori dell'associazione.
Can. 318... il cappellano può essere rimosso, a norma dei cann. 192-195, da chi lo ha nominato.
L’animatore spirituale ha un ruolo fondamentale nella vita dell’Associazione, favorendo la crescita spirituale in sintonia con la Famiglia Salesiana, la Chiesa locale e universale. L’Associazione riconosce all’interno dei propri Consigli l’autorevolezza e il ruolo fondamentale degli animatori spirituali nominati dall’Ispettore e dall’Ispettrice.
È necessario che l’animatore conosca bene l’identità dell’ADMA, ne rispetti e ne promuova l’identità e la missione, evitando strumentalizzazioni o confusioni con altri cammini e realtà. Tale ministero pertanto deve svolgersi nel rispetto dell’indole laicale dell’Associazione e dei ruoli di responsabilità del Consiglio senza mortificare, né sostituirsi, ma anzi promuovendo l’azione e la responsabilizzazione dei laici.
Una prospettiva da accogliere e valorizzare in chiave vocazionale è la sottolineatura della bellezza e della complementarietà fra i vari stati di vita degli associati: sacerdoti, consacrati e laici che condividono un cammino di fede e di impegno apostolico salesiano. Gli SDB e le FMA hanno più bisogno di adulti ‘stabili’ con cui interfacciarsi, valorizzando incontri e momenti in cui essere di sostegno gli uni per gli altri e cercare di darsi una mano non solo a livello operativo e funzionale, ma fraterno e spirituale, ad esempio attraverso l’opportunità di dare ai consacrati l’esperienza e l’accoglienza nella quotidianità delle famiglie.
Nella nomina per tale ministero siano proposte e scelte persone con doti necessarie per questo compito di animazione, possibilmente non troppo anziane. L’animazione della Famiglia Salesiana non dovrebbe essere un’obbedienza di ripiego, ma piuttosto un campo di apostolato attraverso il quale le forze salesiane nel territorio assumono una maggior vitalità e influiscono positivamente sul contesto civile ed ecclesiale. Per tutto ciò ci vogliono persone con un grande entusiasmo e buone capacità.
Can. 311 - I membri di istituti di vita consacrata che presiedono o assistono associazioni in qualche modo unite al proprio istituto, abbiano cura che tali associazioni prestino aiuto alle attività di apostolato esistenti in diocesi, soprattutto operando, sotto la direzione dell'Ordinario del luogo, insieme con le associazioni finalizzate all'esercizio dell'apostolato nella diocesi.
Scopo del canone 311 è favorire il coordinamento e la collaborazione di tutte le opere di apostolato sotto la direzione dell’ordinario del luogo, in modo che tutte le iniziative cooperino armonicamente.
Art. 14 - Consiglio Ispettoriale e Nazionale
L’Associazione, dove è possibile, si organizza a livello ispettoriale con un Consiglio che anima, coordina e dirige le Associazioni locali e le relazioni con gli altri Gruppi della Famiglia Salesiana.
Il Consiglio ispettoriale è eletto dai presidenti locali. È composto dal Presidente, dal Vicepresidente, dal Segretario, dal Tesoriere e da un numero conveniente di Consiglieri.
I membri del Consiglio vengono eletti per 4 anni e possono venire rieletti per un secondo mandato consecutivo.
Fa parte di diritto del Consiglio l’Animatore o l’Animatrice Spirituale.
Dove sia necessario e opportuno, si stabilisca un Coordinamento nazionale, costituito da un coordinatore o coordinatrice, e da un numero congruo di associati ed Animatori Spirituali.
Il funzionamento del Coordinamento verrà determinato dai suoi stessi membri.
- Consiglio Ispettoriale: organismo di aiuto alla vita dell’Associazione al fine di promuovere il senso di appartenenza dei gruppi locali, evitando particolarismi o eccentricità che svuoterebbero l’identità dell’ADMA.
- Compiti e ruoli del Consiglio Ispettoriale:
- progettare, promuovere e coordinare le iniziative formative e apostoliche dei gruppi;
- promuovere la collaborazione tra i Gruppi locali, incontrandoli e sostenendo l’impegno dei Consigli;
- stabilire con i Consigli locali percorsi di formazione iniziale e permanente, secondo gli orientamenti dell’Associazione;
- Partecipare alla vita della Famiglia Salesiana inserendosi nella Consulta Ispettoriale;
- promuovere momenti forti di spiritualità e animare iniziative che favoriscono la fedeltà degli associati.
- Il coordinamento nazionale dipende dalle singole Ispettorie e nazioni, sia nella sua costituzione che nel suo regolamento.