Catechesi
Esercizi Spirituali 2025 - Il Padre nostro - Osiamo dire Padre
domenica 31 agosto 2025
Padre?
Finché non è pronunciato da Gesù, la parola “padre” resta segnata dalle contraddizioni del peccato, dagli errori della nostra mente, dagli squilibri del nostro cuore, dalla mentalità del mondo. Chiamato a nominare addirittura il Fondamento e l’Origine divina di ogni cosa, il termine “Padre” si presta ad ogni abuso. Chi lo radicalizza, chi lo cancella: dal padre padrone si passa alla morte del padre, dalla società patriarcale alla società senza padri, dall’esaltazione del padre alla sua evaporazione: «il problema dei nostri giorni non sembra essere più tanto la presenza invadente dei padri, quanto piuttosto la loro assenza, la loro latitanza» (Francesco). Da qui la nostalgia e il desiderio di ritrovamento del padre, la necessità culturale di un pensiero “fondativo”, la necessità antropologica di rivalorizzare ciò che è “verticale”, la necessità educativa di “riconiugare” padri e madri, codice paterno e codice materno
Esercizi spirituali 2025 - Il Padre Nostro - E la salvezza delle nostre anime!
domenica 31 agosto 2025
La vita è fatta di dono e perdono. Abbiamo bisogno di pane per vivere, e di perdono per non morire. Pane e perdono sono i nostri bisogni fondamentali: il pane rappresenta il necessario per vivere, il perdono il necessario per amare; il pane è per le nostre azioni, il perdono per le nostre relazioni:
«Il pane e il perdono sono due necessità fondamentali per l'esistenza umana. Il pane, con tutto ciò che significa – il cibo, la salute, la casa, il lavoro, la libertà; il perdono, con tutto ciò che comporta – e le relazioni buone, riconciliate nella famiglia, nella città, nella società, come pure la pace del cuore tra le persone e le istituzioni» (Martini)
Convincersi: il perdono è un bene necessario come e anche più del pane!
«Anche il perdono è un bene primario. Potremmo avere tutte le ricchezze del mondo, ma se mancano la pace, l’armonia in famiglia, la fiducia tra gli amici, se ci sono offesi e offensori che si guardano con diffidenza e con odio, allora la ricchezza non produce altro che aridità e solitudine. Chi può rivolgere al Padre la quinta domanda? Ovviamente colui che è pronto a perdonare e a ricevere il perdono altrui, colui che avverte come è bello perdonare ed essere perdonati. il perdono è un bene essenziale, intrinseco al cristianesimo; anzi è un bene senza il quale la vita umana non è pensabile. In concreto, se si calcolano i minuti di una giornata, ci accorgiamo che perdonare settanta volte sette significa perdonare ogni tre minuti. Il perdono reciproco è dunque la sostanza della vita quotidiana» (Martini)
Esercizi Spirituali 2025 - Il Padre nostro - Per la gloria di Dio…
domenica 31 agosto 2025
L’idea di fondo: prima il Regno di Dio e la sua giustizia! Il resto non mancherà, sarà in aggiunta, anche in abbondanza! Ricordiamo: se Dio è al primo posto, tutto il resto sta al suo posto o va al suo posto. Al contrario, se Dio sparisce, sparisce l’uomo, se manca Dio l’uomo diventa disumano. È la legge evangelica vissuta da Gesù ed espressa con semplicità e chiarezza inequivocabile: chi vuol salvare la sua vita la perde, chi la dona per il Vangelo la ritrova. È una legge spirituale e psicologica insieme: narcisismo vs oblatività, ripiegarsi vs decentrarsi, schiavitù dell’ego vs libertà interiore, mercantilismo vs gratuità, amarsi da morire vs morire per amore, amore di sé fino a dimenticarsi di Dio e degli altri vs amore degli altri fino alla giusta dimenticanza di sé.
Salve Regina! La preghiera dolce
martedì 17 giugno 2025
Prima di tutto… Nell’amore, ciò che conta è amare! (Chiara Lubich) Don Bosco dice che Maria, ai piedi della Croce, è divenuta veramente nostra madre e se ne è assunta tutta la responsabilità. Tocca però a noi dichiararci ed essere veramente suoi figli e figlie. E poi Don Bosco sentiva veramente la presenza concreta di Maria. Quindi anche noi dobbiamo trattarla come persona viva, intrattenerci con Lei come con la Mamma! Sentite quel grande teologo e mistico del nostro tempo che è don Don Divo Barsotti: «La prima cosa che si impone è di amare la Madonna. La si ama soltanto se la si conosce come persona viva, se la incontriamo come persona concreta, reale… Noi dobbiamo vivere un rapporto vivo con la Vergine perché ella è presente. L’immaginazione non sostituisce la presenza, ma la può rendere più viva… E’ certo: quando c'è Gesù, c'è anche Maria!... La fede è esperienza, è conoscenza, è visione. Dobbiamo vedere, ascoltare. Dobbiamo vivere
La speranza
lunedì 16 giugno 2025
Speranza, crisi di speranza, giubileo della speranza: vivere è sperare!
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La speranza è la forma originaria dell’esistenza, è il principio del pensare e dell’agire. La speranza è l’attesa di un bene possibile e arduo, irriducibile a un oggetto raggiungibile solo con le nostre forze
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La speranza è minacciata da molte smentite, da incertezze e insicurezze, falsità e ingiustizie. Da sempre si ammala di paura e controllo, di presunzione e disperazione, oggi dalla ricerca di benessere più che di bene, di scopi più che di fini, dell’io più che di Dio
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La grande speranza che abbraccia tutte le piccole speranze e che libera il cuore da ogni pesantezza e agitazione può essere solo Dio, solo in Dio: ecco il Giubileo, un anno santo di liberazione. In educazione significa: testimoniamo, insegniamo, accompagniamo i giovani a non desiderare poco e male!
«Che cosa è più proprio dell’uomo della speranza? Solo chi è in grado di ben sperare è uomo» (Filone d’Alessandria)… «Sperare è una necessità ontologica» (P. Freire)… «La speranza è la prima e la più indispensabile virtù dell’essere vivo» (E. Erikson)… «Non è vero che “finché c’è vita c’è speranza”, come si usa dire. Semmai è il contrario: è la speranza che tiene in piedi la vita, che la protegge, la custodisce e la fa crescere» (papa Francesco)… «L’importante è imparare a sperare. Il lavoro della speranza non è rinunciatario, perché di per sé desidera aver successo invece che fallire» (E. Bloch)
«Che cosa ci si aspetta? Sia chi teme una morte eterna, come chi spera in una vita eterna, nessuno penserà mai ad una situazione in cui diventeranno eterni i nostri stessi fallimenti, i tentativi incompiuti, i progetti falliti… La speranza è la convinzione che sia ancora possibile portare a termine ciò che si era iniziato, colmare i vuoti, pagare i debiti, lenire le sofferenze, concludere lavori fatti a metà, ritornare in vita per rimettere a posto le cose» (J. Moltmann)
Atto di fede
lunedì 17 marzo 2025
Speranza, crisi di speranza, giubileo della speranza: vivere è sperare!
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La speranza è la forma originaria dell’esistenza, è il principio del pensare e dell’agire. La speranza è l’attesa di un bene possibile e arduo, irriducibile a un oggetto raggiungibile solo con le nostre forze
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La speranza è minacciata da molte smentite, da incertezze e insicurezze, falsità e ingiustizie. Da sempre si ammala di paura e controllo, di presunzione e disperazione, oggi dalla ricerca di benessere più che di bene, di scopi più che di fini, dell’io più che di Dio
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La grande speranza che abbraccia tutte le piccole speranze e che libera il cuore da ogni pesantezza e agitazione può essere solo Dio, solo in Dio: ecco il Giubileo, un anno santo di liberazione. In educazione significa: testimoniamo, insegniamo, accompagniamo i giovani a non desiderare poco e male!
«Che cosa è più proprio dell’uomo della speranza? Solo chi è in grado di ben sperare è uomo» (Filone d’Alessandria)… «Sperare è una necessità ontologica» (P. Freire)… «La speranza è la prima e la più indispensabile virtù dell’essere vivo» (E. Erikson)… «Non è vero che “finché c’è vita c’è speranza”, come si usa dire. Semmai è il contrario: è la speranza che tiene in piedi la vita, che la protegge, la custodisce e la fa crescere» (papa Francesco)… «L’importante è imparare a sperare. Il lavoro della speranza non è rinunciatario, perché di per sé desidera aver successo invece che fallire» (E. Bloch)
«Che cosa ci si aspetta? Sia chi teme una morte eterna, come chi spera in una vita eterna, nessuno penserà mai ad una situazione in cui diventeranno eterni i nostri stessi fallimenti, i tentativi incompiuti, i progetti falliti… La speranza è la convinzione che sia ancora possibile portare a termine ciò che si era iniziato, colmare i vuoti, pagare i debiti, lenire le sofferenze, concludere lavori fatti a metà, ritornare in vita per rimettere a posto le cose» (J. Moltmann)
L’eterno riposo - La solidarietà più grande
martedì 4 febbraio 2025
Una solidarietà spirituale
La Chiesa è sconfinatamente più grande di quel che si vede! Ciò che di essa vediamo è piccola parte rispetto a ciò che ci resta invisibile! Eppure sappiamo con certezza che ne è parte reale: un po’ come il sole dietro le nubi, o come la cima di un monte tagliata da una fitta nebbia. Non può che essere così, perché sue dimensioni più alte restano per noi avvolte nell’ombra: il mistero della Chiesa trapassa nel mistero di Dio, dal momento che lo stesso Signore ha voluto associarla a Sé come suo Popolo, come suo Corpo, come sua Sposa. Comprensibile allora che non possiamo arrivare a conoscere la Chiesa nella totalità dei suoi membri, e neppure nell’esattezza della sua estensione in Cielo e nelle anime, ma sappiamo tuttavia che esiste una Chiesa militante, una Chiesa purgante e una Chiesa trionfante, che esiste una liturgia terrena e una liturgia celeste. E senza soluzione di continuità: la Chiesa è Communio sanctorum, comunione dei santi e comunione delle cose sante.
Angelo di Dio
venerdì 10 gennaio 2025
Gli angeli, questi sconosciuti Degli angeli si parla poco, sono assenti nella predicazione e nella catechesi. Si rischia di tagliere fuori una parte della creazione, ovviamente non senza danni. Con la nostra mentalità tecno-neuro-scientifica, rischiamo addirittura di respingere e mettere ai margini l’esistenza e l’azione degli angeli, riducendoli ad una fantasia d’altri tempi, una proiezione della nostra mente, un simbolo letterario presente nelle Scritture, ma nulla di più.
Eppure gli angeli – in coppia con i santi – sono diffusamente presenti nella liturgia: li nominiamo nel Confesso («E supplico la beata sempre vergine Maria, gli angeli, i santi e voi, fratelli e sorelle…»); sono menzionati alla fine dei prefazi, e a loro uniamo le nostre voci nel canto del Santo («i cieli e la terra sono pieni della tua gloria»); cantano meglio di noi il Gloria (il primo canto di Natale in assoluto: Lc 2,13-14!). Gli angeli presenziano discretamente anche l’ultimo saluto che la Chiesa riserva ai defunti: «In Paradiso ti accompagnino gli Angeli, al tuo arrivo ti accolgano i martiri, e ti conducano nella santa Gerusalemme» (Rito delle esequie, 85). Alla loro intercessione ricorre pure la celebrazione dell’esorcismo maggiore, mentre la loro opera di mediazione appare splendidamente nella Preghiera Eucaristica I: «Ti supplichiamo, Dio onnipotente, fa’ che questa offerta, per le mani del tuo angelo santo, sia portata sull’altare del cielo davanti alla tua maestà divina».
Ave Maria
martedì 17 dicembre 2024
L’Ave Maria è davvero una preghiera speciale: metà evangelica, esordio
angelico! La prima parte riprende il saluto rivolto dall’arcangelo Gabriele a
Maria all’Annunciazione e le parole ispirate di Elisabetta nella Visitazione. A
seguire, la supplica che la Chiesa non si stanca di rivolgere alla Madre di
Dio, implorando la sua intercessione. Nella prima parte esprimiamo alla
Madonna il nostro affetto filiale, nella seconda parte chiediamo il suo aiuto
materno.
Il "Ti adoro" della sera"
lunedì 11 novembre 2024
È un tempo delicato, quello della sera, preziosissimo per l’equilibrio della vita familiare ma anche
di quella spirituale. Tanto per cominciare, la sera ci ricorda che ogni cosa su questa terra ha una fine,
dunque anche noi. Dircelo, ogni tanto, ci fa bene, perché non siamo definitivamente installati in
questo mondo, ma solo lo attraversiamo come pellegrini. Tutto questo ci insegna a non prendere
troppo sul serio noi stessi e le nostre preoccupazioni. E questo anche è un gran bene.
La sera, poi, è il momento dell’intimità, in cui le famiglie si ricompongono e si avverte il bisogno
di condividere, di manifestarsi il reciproco affetto. Qualcosa del genere vale anche per la vita
spirituale. Per un cristiano, la sera è un momento sponsale, in cui stringersi al Signore, sentirlo nostro
e sentirsi tutti suoi. Per questo la sera propizia quasi naturalmente la preghiera. Se poi questa preghiera
riesce a radunare l’intera famiglia, il beneficio raddoppia, perché quella famiglia comprenderà di
essere sempre più che sé stessa, dal momento che Dio vi abita discretamente in mezzo. I piccoli questo
lo comprendono istintivamente, spesso meglio degli adulti
Il "Ti adoro"… del mattino
mercoledì 16 ottobre 2024
La preghiera vocale: un tesoro da riscoprire
La preghiera diffusa e la preghiera vocale: il cuore e la bocca, lo spirito e le forme, la
spontaneità e la regola, il riconoscersi e il frequentarsi…
La preghiera come una chiesa: la navata, le campate e le colonne…
Le preghiere cristiane come scuola di preghiera…
Le preghiere cristiane fra profondità e semplicità, fra solennità e familiarità, fra intimità e
comunità…
Le preghiere cristiane come parole e come atti…
Un tesoro da riscoprire. Invito alla preghiera
martedì 8 ottobre 2024
L’arte della preghiera. Non esiste vita cristiana dove non c’è preghiera: senza preghiera non si
progredisce nelle cose dello spirito, né si mette mano ad opere autenticamente apostoliche.
Varie sono le tipologie di preghiera cristiana, tra cui: la preghiera vocale, quella cosiddetta
mentale (meditazione), l’adorazione e la preghiera contemplativa, o anche detta preghiera del cuore.
Di fatto, non c’è situazione esistenziale che non possa essere volta in preghiera.
La preghiera è l’attuazione della nostra relazione filiale con Dio, è la frequentazione del
nostro Sposo e Maestro, è intrattenersi con gli angeli e i santi, sotto lo sguardo benevolo
di Maria. Pregare è stare al cospetto della Presenza divina, che già ci inabita per grazia; è
un’anticipazione della vita celeste, nella massima forma consentita all’uomo su questa terra.