V. O Dio, vieni a salvarmi.
R. Signore, vieni presto in mio aiuto. Gloria.
A ogni mistero:
Annuncio del mistero
Lettura del vangelo
Per la meditazione
Invocazione
Padre nostro – 10 Ave Maria – Gloria Dopo l’ultima decina:
Gloria
Salve Regina
Misteri della gioia
1. Nel primo mistero della gioia contempliamo l’annuncio dell’angelo a Maria
dal Vangelo secondo Luca (cf. 1,26-37)
L’angelo disse a Maria: “Non temere, hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio e lo chiamerai Gesù”… Allora Maria disse: “Ecco la serva del Signore: avvenga a me secondo la tua parola”.
Per la meditazione
Maria si sottomette a Dio senza porre alcuna condizione, si dona e si abbandona totalmente alla volontà di Dio senza riservare nulla per sé. Per questa sua perfetta obbedienza, espressione di umiltà e del massimo amore, poté accogliere nel suo grembo il Verbo eterno del Padre.
Invocazione: Gesù, fatto uomo per noi, concedici di accoglierti nel nostro cuore e nella nostra vita con la stessa fede di Maria. A Te gloria e amore nei secoli. Amen.
2. Nel secondo mistero della gioia contempliamo la visita di Maria a S. Elisabetta
dal Vangelo secondo Luca (cf. 1,39-56)
Dopo aver ricevuto l’annuncio dell’angelo, Maria si alzò e si recò in fretta in una città della Giudea, entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta.
Per la meditazione
Maria si reca in fretta da Elisabetta mossa dall’umiltà e dalla carità. La carità infatti non è mai oziosa e genera energia e operosità nei cuori in cui abita. Ora, la Santa Vergine non solo era colma di amore, ma, portando nel suo grembo Colui che è tutto Amore, era diventata essa stessa amore. Maria viveva in continui atti di amore non solo verso Dio, ma anche verso il prossimo al quale desiderava ardentemente la salvezza e ogni benedizione.
Invocazione: Gesù, nostra salvezza e fonte di gioia, concedici di essere docili alle ispirazioni dello Spirito Santo e disponibili a portarti ai fra telli. A Te gloria e amore nei secoli. Amen.
3. Nel terzo mistero della gioia contempliamo la nascita di Gesù a Betlemme
dal Vangelo secondo Luca (cf. Lc 2,1-21)
Mentre si trovavano a Betlemme i compirono per Maria i giorni del parto. Diede alla luce il suo fi glio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia… L’angelo disse ai pastori: Vi annuncio una grande gioia che sarà per tutto il popolo: oggi è nato per voi il Salvatore, Cristo Signore.
Per la meditazione
Dio si è unito a noi con una unione che supera ogni nostra comprensione, indissolubile e infini ta. È entrato tutto in noi e per così dire ha fuso la sua grandezza per modellarla alla forma della nostra piccolezza. Egli, che dall’eternità era Dio, ora sarà anche uomo per l’eternità. E perché mai avrebbe assunto questa dolce e amabile condi
zione di piccolo bambino se non per suscitare in noi un amore colmo di fiducia e un affidamento a Lui colmo di amore? Dio si è abbassato, chi mag giormente si abbasserà lo vedrà più da vicino.
Invocazione: Gesù, nato per noi, concedici di adorarti e di affidarci a Te, nostro unico Salvato re. A Te gloria e amore nei secoli. Amen.
4. Nel quarto mistero della gioia contempliamo Gesù presentato al tempio
dal Vangelo secondo Luca (cf. 2,22-35)
Quando furono compiuti i giorni della loro puri ficazione Giuseppe e Maria portarono il bambino Gesù al tempio per offrirlo al Signore secondo la legge… Simeone lo accolse tra le sue braccia e benedisse Dio.
Per la meditazione
Gesù è portato al tempio per essere offerto a suo Padre quale sacrificio perfetto con un atto subli me di umiltà e di obbedienza. Felici coloro che hanno imparato ad offrire a Dio se stessi e tutte le loro azioni in unione con il Salvatore! Simeone lo accoglie tra le braccia. Accogliamolo noi pure: sulle labbra per annunciarlo al mondo, tra le braccia per operare il bene, sulle spalle per porta
re il suo giogo.
Invocazione: Gesù, offerto al Padre, concedici di unire, come Maria, la nostra vita al tuo sacrificio per la salvezza del mondo. A Te gloria e amore nei secoli. Amen.
5. Nel quinto mistero della gioia contempliamo Gesù ritrovato nel tempio
dal Vangelo secondo Luca (cf. 2,41-52)
I genitori di Gesù, non avendolo trovato nella comitiva, tornarono a Gerusalemme in cerca di Lui… Lo trovarono nel tempio seduto in mezzo ai maestri… Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore.
Per la meditazione
Maria e Giuseppe non possono fermarsi tra i pa renti e gli amici, ma, nel dolore, continuano a cercare l’unico oggetto del loro amore e non pos sono trovare riposo finché non l’abbiano trovato. Così coloro che amano veramente Dio non si stancano di cercare Lui e la sua santissima volon tà e, senza fermarsi alle creature o alle soddisfazioni che esse possono offrire, non sono paghi finché non si sono uniti a Lui.
Invocazione: Gesù, ritrovato nel tempio, conce dici di cercare sempre te, vera Sapienza. A Te gloria e amore nei secoli. Amen.
Misteri della luce
1. Nel primo mistero della luce contempliamo Gesù battezzato nel Giordano
dal Vangelo secondo Matteo (cf. 3,13-17)
Gesù venne al Giordano per farsi battezzare da Giovanni… Appena battezzato, uscì dall’acqua e si aprirono i cieli su di Lui.
Per la meditazione
Nel suo immenso amore per noi il Figlio di Dio ha in qualche modo abbandonato se stesso, si è spogliato della sua gloria, è sceso dal trono della sua maestà infinita per venire alla nostra umani tà, innalzarci alla sua dignità e colmarci della sua vita divina donandoci di essere figli di Dio. Egli ci conosceva tutti per nome e fin dal primo istan te si è offerto al Padre per noi, come dicendogli: ‘Padre, prendo su di me tutti i loro peccati, per loro sono disposto a soffrire tutto fino alla morte purché essi abbiano la vita e vita in abbondanza’.
Invocazione: Gesù, battezzato per noi, concedici di essere fedeli al nostro battesimo nella rinuncia a satana e nel dono totale a Te. A Te gloria e amore nei secoli. Amen.
2. Nel secondo mistero della luce contempliamo Gesù e Maria alle nozze di Cana
dal Vangelo secondo Giovanni (cf. 2,1-12)
Vi fu una festa di nozze a Cana e c’era la Madre di Gesù. Fu invitato anche Gesù… Venuto a mancare il vino, la Madre di Gesù gli disse: “Non hanno più vino”.
Per la meditazione
Invitata alle nozze insieme al Figlio, Maria si ac corge che viene a mancare il vino e, piena di cari tà, pensa a un rimedio per provvedervi. È pove ra, come del resto lo è suo Figlio, ma essa conosce
bene la misericordia onnipotente di Lui. “Non hanno più vino”, gli dice semplicemente, certa che egli avrebbe tolto dall’imbarazzo quella po vera gente. Maria ci insegna così come rivolgere nel modo più conveniente le nostre suppliche a Dio: senza esigere o pretendere, ma esporre a Lui con profonda umiltà e intera confidenza le neces
sità nostre e dei nostri fratelli. Tale preghiera toc ca sempre il cuore del Signore.
Invocazione: Gesù, presente alle nozze di Cana, concedici di accoglierti nella nostra vita e di esse re attenti alle necessità dei fratelli. A Te gloria e amore nei secoli. Amen.
3. Nel terzo mistero della luce contempliamo Ge sù che annuncia il regno di Dio
dal Vangelo secondo Marco (cf. 1,14-15) Gesù andò in Galilea annunciando il vangelo di Dio e diceva: “Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino, convertitevi e credete nel vangelo”.
Per la meditazione
Convertirsi vuol dire non vivere più secondo i criteri dell’uomo vecchio, mondano, ma secondo i criteri dello Spirito Dio che il vangelo ci fa co noscere. E lo spirito del santo vangelo è semplice, dolce, amabile, umile, ama e porta ad amare il bene in noi e in ogni persona, sempre e ovunque. Vivere secondo lo Spirito in definitiva vuol dire pensare e agire in tutto secondo la fede, la spe
ranza e la carità.
Invocazione: Gesù, annunciatore del regno, con cedici di convertirci e di accogliere il tuo vangelo che ci salva. A Te gloria e amore nei secoli. Amen.
4. Nel quarto mistero della luce contempliamo Gesù trasfigurato sul monte Tabor
dal Vangelo secondo Matteo (cf. 17,1-9)
Gesù prese con se Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte e fu trasfigurato da vanti a loro.
Per la meditazione
Mentre Gesù è sul monte in preghiera, qualcosa della sua gloria all’improvviso traspare e ri splende attraverso il suo corpo. Allora fu udita la voce del Padre che indicava in Lui il Figlio amato e ordinava di dargli ascolto. Bisogna dunque ob bedire a questa voce e ascoltare la parola di Ge sù. Ma non basta ascoltarla, se poi non facciamo fedelmente ciò che ci chiede. Quando poi gli apo stoli si alzarono, non videro più nessuno se non il solo Gesù. Questo è il sommo della perfezione: qualunque cosa facciamo, non vedere altri che Gesù, non badare più alle cose mondane e nep pure a noi stessi per vedere solo Dio e cercare Lui solo facendo la sua volontà. Questa è la vera bea titudine del Tabor.
Invocazione: Gesù, trasfigurato sul monte, con cedici di ascoltare la tua voce e di vedere te in ogni circostanza della nostra vita. A Te gloria e amore nei secoli. Amen.
5. Nel quinto mistero della luce contempliamo Gesù che istituisce l’Eucaristia
dal Vangelo secondo Matteo e Giovanni (cf. Mt 26,26 e Gv 6, 56-58)
Mentre mangiavano Gesù prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede ai suoi discepo li dicendo: “Prendete, e mangiate questo è il mio corpo”. Chi mangia la mia carne rimane in me e io in lui e ha la vita eterna.
Per la meditazione
Il Signore nell’eccesso del suo amore per noi, vo lendo unirsi a noi, si è abbassato e annientato fino a farsi nostro cibo. La santa comunione, rice vuta bene, ha una potenza unica per fortificarci nel bene, tenerci lontano dal male, consolarci e divinizzarci già in questo mondo. Con la comu nione accogliamo Gesù Cristo nella mente, nel cuore, negli occhi, tra le mani, sulla lingua e alle orecchie. Presente così in noi, Egli ama con il no stro cuore, pensa con la nostra mente, guarda con i nostri occhi, ascolta con le nostre orecchie, parla attraverso le nostre labbra, in modo che non vi viamo più noi stessi, ma vive Lui in noi.
Invocazione: Gesù, Pane di vita, concedici di in contrarti nel sacramento dell’Eucaristia per avere in noi la tua vita e godere i frutti della redenzio ne. A Te gloria e amore nei secoli. Amen.
Misteri della passione
1. Nel primo mistero della passione contemplia mo Gesù nell’agonia del Getsemani
dal Vangelo secondo Matteo (cf. 26,36-46)
Giunto con i discepoli a un podere chiamato Ge tsemani, Gesù cominciò a provare tristezza e an goscia, gettatosi con la faccia a terra pregava di cendo: “Padre mio, se è possibile passi via da me
questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu”.
Per la meditazione
Signore Gesù, chi ha potuto portare la tristezza della morte nell’anima della vita, se non l’amore che, mosso a compassione per noi, ha attirato nel tuo cuore tutte le nostre miserie e afflizioni? Ge
sù ci conosceva per nome e per ciascuno di noi aveva pensieri d’amore quando, nella sua pas sione, offriva le sue lacrime, le sue preghiere, il suo sangue, la sua stessa vita per liberare noi dal la morte e renderci partecipi della vita divina.
Invocazione: Gesù, agonizzante per noi, conce dici di accogliere con amore in ogni momento la
volontà del Padre. A Te gloria e amore nei secoli. Amen.
2. Nel secondo mistero della passione contem pliamo Gesù flagellato alla colonna
dal Vangelo secondo Marco (cf. 15,9-15)
La folla gridava sempre più forte: “Crocifiggilo!”. Pilato allora rimise in libertà Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò loro per ché fosse crocifisso.
Per la meditazione
Siamo stati salvati mediante l’amore. Il dolce Ge sù, che ci ha riscattati con il suo sangue, desidera infinitamente che l’amiamo per poter così essere eternamente salvati, e desidera che siamo salvati perché possiamo amarlo eternamente: in questo sta la nostra eterna felicità.
Invocazione: Gesù, flagellato per noi, concedici la forza dello Spirito per non ferire mai i nostri fratelli. A Te gloria e amore nei secoli. Amen.
3. Nel terzo mistero della passione contemplia mo Gesù coronato di spine
dal Vangelo secondo Matteo (cf. 27,27-31)
Allora i soldati condussero Gesù nel Pretorio, lo spogliarono, gli fecero indossare un mantello scarlatto, intrecciarono una corona di spine e gliela posero sul capo. Poi lo deridevano percuo
tendolo e sputandogli addosso.
Per la meditazione
È cosa che dà consolazione contemplare Gesù co ronato di spine durante la sua passione e di glo ria in cielo dopo la sua risurrezione. Questo ci dà coraggio per accogliere con pace e amore le tribo lazioni che incontriamo in questa vita, sapendo che accettando questa corona di spine giungere mo anche noi alla corona della felicità eterna.
Invocazione: Gesù, coronato di spine per noi, concedici di trasformare la sofferenza in un atto di amore che ci avvicini al Padre. A Te gloria e amore nei secoli. Amen.
4. Nel quarto mistero della passione contem pliamo Gesù che porta la croce al Calvario
dal Vangelo secondo Giovanni (cf. 19,16-17)
Essi presero Gesù ed egli, portando la croce si avviò verso il luogo del Cranio, in ebraico Golgo ta.
Per la meditazione
Alla scuola di Gesù che porta con amore la sua croce al Calvario, impariamo anche noi a portare le nostre con pazienza, dolcezza e amore, sapen do che la croce è la porta regale per entrare nella santità, perché chi cerca questa altrove non la troverà mai. Se tu pianti nel tuo cuore Gesù Cri sto crocifisso, tutte le croci di questo mondo ti sembreranno rose.
Invocazione: Gesù che portasti la croce per noi, concedici di accettare ogni giorno la nostra croce e di saper aiutare il prossimo sofferente. A Te gloria e amore nei secoli. Amen.
5. Nel quinto mistero della passione contem pliamo Gesù che muore in croce per noi
dal Vangelo secondo Giovanni (cf. 19,25-30)
Stavano presso la croce di Gesù Maria sua ma dre, la sorella di sua madre, Maria di Cleopa e Maria di Magdala. Gesù allora vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava disse alla madre: “Donna, ecco tuo figlio!”. Poi disse al discepolo: “Ecco tua madre!”. Poi, dopo avere preso l’aceto, Gesù disse: “È compiuto!”. E chinato il capo, consegnò lo spirito.
Per la meditazione
È un fatto incomprensibile che Dio ci abbia tanto amato da lasciar morire il proprio Figlio perché avessimo la vita noi che avevamo meritato di morire. Il Figlio di Dio è su una croce; chi ve lo ha messo? Certamente l’amore. Ora, siccome è cosa certa che è morto non solo per nostro amore, ma è morto d’amore per noi, il minimo che pos siamo fare per corrispondere a tale amore è vive
re d’amore per Lui, conformandoci alla volontà di Dio. All’amore nulla è impossibile; distrugge-
rà tutto ciò che in noi si oppone al buon volere di Dio.
Invocazione: Gesù, morto in croce per noi, rapi sci la nostra mente da ogni pensiero e piacere mondano perché possiamo morire per tuo amo re, come tu ti sei degnato di morire per amore del nostro amore. A Te gloria e amore nei secoli. Amen.
Misteri della gloria
1. Nel primo mistero della gloria contempliamo la risurrezione di Gesù dai morti
dal Vangelo secondo Giovanni (cf. 20,19-23)
La sera di quel giorno, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli, venne Gesù, stette in mezzo a loro e disse: “Pace a voi”. Detto questo mostrò loro le mani e il co
stato e i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Per la meditazione
Quale gioia, quale meraviglia dovette rapire il cuore degli apostoli quando videro tornare fra loro il Signore Gesù vivo con il suo santo corpo risuscitato. Egli portava loro il dono della pace e mostrava loro le sue ferite gloriose, segni indubi
tabili della riconciliazione fra Dio e gli uomini. Senza dubbio le loro anime furono ricolmate di consolazione. Ma questo non fu il solo frutto dell’incontro con il Risorto, perché la loro fede vacillante fu confermata, la loro speranza impau
rita resa sicura, la loro carità quasi spenta accesa con ardore.
Invocazione: Gesù, risorto per la potenza dello Spirito, donaci di vivere della tua vita risorta, ri cevuta nel battesimo. A Te gloria e amore nei se coli. Amen.
2. Nel secondo mistero della gloria contemplia mo Gesù che ascende al cielo
dal Vangelo secondo Luca (cf. 24,50-53)
Gesù condusse gli apostoli fuori verso Betania e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva si staccò da loro e veniva portato su in cielo; ed essi, dopo averlo adorato, tornarono a Gerusalemme con grande gioia.
Per la meditazione
Il nostro Salvatore è asceso al cielo, dove vive e regna e dove vuole che, un giorno, anche noi vi viamo e regniamo con lui. Che i nostri cuori sia no là dove è il nostro tesoro e che noi viviamo in cielo, dato che Gesù, la nostra vita, è là! Quanto è bello questo cielo ora che il Salvatore è divenuto il suo sole e il suo cuore è una sorgente d’amore alla quale i Beati bevono a sazietà!
Invocazione: Gesù, asceso al cielo, donaci una ferma speranza nella vita eterna. A Te gloria e amore nei secoli. Amen.
3. Nel terzo mistero della gloria contempliamo la discesa dello Spirito Santo a Pentecoste
dagli Atti degli apostoli (cf. 2,1-13)
Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso e riempì tutta la casa dove si trovavano. Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posavano su ciascuno di loro e tutti furono colmati di Spirito Santo.
Per la meditazione
Lo Spirito Santo è il dono dei doni mandato dal Padre e dal Figlio alla Chiesa e, in essa, ad ogni credente. I regali sono stimati grandi per l’amore con cui vengono fatti, ora questo non solo è fatto con amore infinito, ma con tale dono è l’Amore stesso che ci viene donato, con esso Dio ci rende partecipi della sua stessa vita divina. Venendo a noi, lo Spirito ci comunica i suoi doni perché, docili a Lui, possiamo piacere a Dio e raggiungere la perfezione dell’amore.
Invocazione: Gesù, che effondi lo Spirito Santo, concedici di lasciarci guidare da Lui per dare te stimonianza di te al mondo. A Te gloria e amore nei secoli. Amen.
4. Nel quarto mistero della gloria contempliamo Maria che viene assunta in cielo
dalla Ia lettera ai Corinti (15,20-28)
Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti. Come infatti tutti muoiono in Ada mo, così tutti riceveranno la vita in Cristo. Ognu no secondo il proprio ordine: prima Cristo, che è la primizia, poi quelli che sono di Cristo, poi sarà la fine quando Egli consegnerà il regno a Dio Pa dre. L’ultimo nemico ad essere annientato sarà la morte.
Per la meditazione
La Santa Vergine, la Madre più amata e più amante, aveva un cuore solo, un’anima sola, una
vita sola con quella del suo Figlio divino, tanto che non viveva più lei stessa, ma il Figlio viveva in lei. Ora, se visse della vita del Figlio, morì an che della morte del Figlio. Presso la croce l’amore aveva causato in lei il supremo dolore della mor te, era ben giusto che alla fine della sua vita ter rena la morte le facesse dono delle supreme dol cezze dell’amore. Il Figlio infatti non permise che colei che l’aveva generato nella carne subisse la corruzione e la portò accanto a Sé nel suo regno anche con il corpo risuscitato.
Invocazione: Gesù, che hai accolto in cielo Maria con il suo corpo risuscitato, fa’ che sappiamo guardare a lei come segno di sicura speranza e di consolazione. A Te gloria e amore nei secoli. Amen.
5. Nel quinto mistero della gloria contempliamo Gesù che incorona Maria regina del cielo e della terra
dall’Apocalisse (cf. 12,1-6)
Un segno grandioso apparve nel cielo: una don na vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e, sul capo, una corona di dodici stelle.
Per la meditazione
La Santa Vergine innalzata alla destra del Figlio è la Regina della Chiesa, la Madre di tutte le fami glie, il Rifugio di tutti i cuori. O Santissima Ver gine, gli occhi di tutti i credenti sono fissi su di te, splendida e potente; noi attendiamo il soccorso delle tue grazie; se tu apri le tue mani generose saremo colmi di benedizioni. Tu sei la nostra Madre gloriosa e la nostra amabile Regina, accet taci come tuoi figli e degnati di consolarci in tutte le nostre angosce e tribolazioni. Siamo poveri e abbiamo bisogno della tua protezione, liberaci dunque da ogni male e rendici partecipi dei tuoi beni e delle tue virtù.
Invocazione: Gesù, che hai incoronato di gloria Maria, concedici di seguirla con perseveranza nel cammino della fede per partecipare con lei alla tua vita gloriosa. A Te gloria e amore nei secoli. Amen.
I testi per la meditazione sono tratti dalle opere di san Francesco di Sales
A cura della Visitazione - suor Maria Franceschini