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Il regno materno di Maria avvicina il regno di Cristo

17 maggio 2024

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La statua di Maria Ausiliatrice che ogni 24 maggio percorre in processione le strade di Torino fu solennemente incoronata, insieme all’immagine della grande pala d’altare, il 17 maggio 1903 dall’allora cardinale e arcivescovo di Torino Agostino Richelmy, a nome di Papa Leone XIII. Pochi mesi prima il pontefice aveva infatti acconsentito alla richiesta fatta da Don Michele Rua, primo successore di Don Bosco.

Per capire un po’ di più il significato dell’incoronazione di un’immagine mariana, ci facciamo aiutare dalle parole di San Giovanni Paolo II:

«Al Regno del Figlio è legato il regnare di sua Madre. Incoronando con un atto liturgico i quadri o le sculture, prima poniamo una corona sul capo del Figlio, del Cristo, e poi su quella di Maria. (…) Noi crediamo che la Genitrice di Dio partecipi alla Risurrezione di Cristo mediante la sua Assunzione al cielo. L’Assunta partecipa anche a quel regno, del quale aveva udito parlare nel momento dell’Annunciazione: “Il suo regno non avrà fine”. Vi partecipa a titolo di Madre - e vi partecipa maternamente. Ponendo una corona sul capo della Madre di Cristo, rappresentata nell’immagine che viene incoronata, desideriamo esprimere la fede in questa mirabile partecipazione di Maria al regno del suo Figlio. Il suo regno - e il regno di lei - non è di questo mondo. Tuttavia esso si è radicato nella storia dell’uomo, nella storia di tutto il genere umano, anzitutto per il fatto che il Figlio di Dio, della stessa sostanza del Padre, si fece uomo per opera dello Spirito Santo nel seno di Maria. E quel regno si è definitivamente radicato nella storia dell’umanità mediante la Croce, accanto alla quale stava la Genitrice di Dio come “Socia Redemptoris”. E, in questo radicamento, quel regno perdura. Perdura sulla terra. Perdura nei diversi luoghi della terra. Varie comunità umane sperimentano il regno materno di Maria il quale avvicina a loro il regno di Cristo. Questo sperimentare si collega con i luoghi, con i tempi, con le immagini. Quando in una continuità del Popolo di Dio, quell’esperienza del regno di Maria raggiunge, mediante la fede delle generazioni, una particolare maturità, allora nasce il desiderio di esprimerlo con un atto liturgico. E la Chiesa, dopo aver costatato la rettitudine di questo desiderio, compie l’atto dell’incoronazione». (Giovanni Paolo II, 19 giugno 1983)

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