Beatrice, il nostro piccolo miracolo.
Riportiamo la testimonianza di due giovani sposi, Elisa ed Alessandro, nuovi soci dell'Adma durante la giornata di ritiro dell'8 maggio 2022.
Alessandro: Il nostro cammino nell’ADMA è cominciato 5 anni fa con l’invito di don Roby a partecipare agli incontri dei Primi Passi in Famiglia destinati a famiglie nei primi anni del matrimonio e, come noi, a coppie di fidanzati che si stavano preparando a sposarsi.
Elisa: Io conoscevo l’ADMA attraverso l’esperienza e i racconti dei miei genitori, che vi appartenevano da qualche anno.
A: Per me invece era una dimensione nuova, anche se avevo avuto modo di crescere in ambiente salesiano durante gli anni del Liceo ed ero incuriosito da questa proposta.
E: La decisione di proseguire il cammino attraverso gli incontri mensili dell’ADMA e la celebrazione del 24 del mese è stata in un certo senso piuttosto naturale, quasi una non decisione ma in qualche modo una risposta a una proposta di fedeltà in cui vedevamo una grande opportunità di bene per noi e per la nostra famiglia.
A: Ripensando oggi alla nostra storia ci rendiamo conto che fin dall’inizio del nostro matrimonio Maria ha saputo prenderci per mano e condurci a Lei in modo che non ci sentissimo soli nel momento della nostra prima grande burrasca, quando insieme alla gioia di sapere che aspettavamo un’altra bimba dopo Alice abbiamo dovuto affrontare la paura di sapere che forse quella bimba non era per noi perché affetta da una gravissima malformazione cerebrale forse non compatibile con la vita e quasi certamente non con una vita “normale” per come la intendiamo noi. Ricordo ancora il volto di Elisa quando mi ha spiegato dell'esito dell'ecografia. La prima sensazione è stato di abbandono totale, poco dopo però con la delicatezza, fermezza e fiducia in Maria tipici di mia moglie, ha aggiunto che questa bambina il Signore la stava affidando a noi perché sicuro che ce ne saremmo presi cura. Queste semplici ma impegnative parole sono state per me come uno spiraglio di luce nell'oscurità.. non ero da solo, avevo accanto mia moglie e soprattutto Maria. Quello che dovevo fare era chiaro, dovevo accettare di stare in questa situazione apparentemente disperata fiducioso che Maria non ci avrebbe lasciati soli.
E: Tanti forse, quelli umani, che ci spaventavano… ma una sola sicura certezza, quella di non essere soli ma Figli amati, noi e la creatura che sentivo scalciare e che per mesi abbiamo sbirciato con le ecografie. Nell’affidamento a Maria in quei mesi abbiamo assaporato la dolcezza della preghiera fatta con il cuore e con l’animo sollevato di chi sa di essere già esaudito nelle sue richieste. Attraverso di Lei abbiamo aperto il nostro cuore alle persone che avevamo vicino, nella famiglia di famiglie dell'Adma nuove amicizie sono nate e altre si sono rafforzate perché poggiate sul comune terreno della Fede e della fiducia in Maria e Gesù.
A: Come a insegnarci che la preghiera e la fiducia totale in loro tutto possono, in maniera quasi inspiegabile per i medici ad ogni controllo il cervello di Beatrice prendeva una forma sempre più normale, e ad aprile di un anno fa abbiamo abbracciato per la prima volta il nostro piccolo miracolo. Tutto quello che ci aveva preoccupato prima si sta rivelando innocuo nel tempo.
E: Al contrario, abbiamo dovuto affrontare qualcosa che non ci aspettavamo, ossia la necessità di un intervento chirurgico per una malformazione al cuore che non era mai emersa durante tutti i controlli in gravidanza. Abbiamo così imparato che i nostri affanni spesso si rivelano un niente, e che tutto ciò che siamo e che ci accade è e resta un Mistero nelle mani della Provvidenza. E ancora oggi siamo pieni di gratitudine e stupore quando ripensiamo alla delicatezza con cui Maria si è fatta concretamente presente nella nostra casa, attraverso la Capelita, nei giorni dell’intervento di Beatrice e della sua degenza in Terapia Intensiva, o quando più avanti avrei iniziato un lavoro nuovo. Riconosciamo nella nostra storia la Sua presenza materna, premurosa ma discreta, nell’orientare anche le piccole e grandi scelte di tutti i giorni.
A: Ci riempie davvero di gratitudine e stupore guardarci indietro oggi e ricordarci che quando don Roby ci aveva chiesto quale impronta avremmo desiderato dare al nostro matrimonio avevamo individuato proprio in Maria e nella Provvidenza i nostri binari. E nell'Adma abbiamo toccato con mano come tutto questo possa essere vissuto nel quotidiano in maniera davvero feconda per sé e per gli altri.
E: Come diceva don Bosco “Maria è la nostra guida, la nostra maestra, la nostra madre, e non fa le cose solo per metà”. Eccoci qui allora per rinnovare il nostro affidamento a Lei, certi di essere coperti dalla Grazia e di poter toccare con mano altri miracoli.
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