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CAMMINO FORMATIVO PER I NUOVI ASPIRANTI SOCI DELL’ADMA.

Chi siamo e a che scopo. Articolo 2 – Natura e fine (2^ parte).

ADMA: Gruppo eucaristico-mariano.

La vita eucaristica e la devozione all’Immacolata Ausiliatrice sono punti fondanti la spiritualità e la vita dell’Associazione. Il richiamo è alle due colonne del sistema educativo e della spiritualità salesiana, nel famoso sogno:


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«Figuratevi – disse – di vedere il mare. In tutta quella vasta superficie di acque si vede una moltitudine innumerevole di navi ordinate a battaglia, con le prore terminate a rostro di ferro acuto a mo’ di strale. Queste navi sono armate di cannoni e cariche di fucili, di armi di ogni genere, di materie incendiarie e anche di libri. Esse avanzano contro una nave molto più grande e alta di tutte, tentando di urtarla con il rostro, di incendiarla e di farle ogni guasto possibile. A quella maestosa nave, arredata di tutto punto, fanno scorta molte navicelle che da lei ricevono ordini ed eseguono evoluzioni per difendersi dalla flotta avversaria. Ma il vento è loro contrario e il mare agitato sembra favorire i nemici. In mezzo all’immensa distesa del mare si elevano dalle onde due robuste colonne, altissime, poco distanti l’una dall’altra. Sopra di una vi è la statua della Vergine Immacolata, ai cui piedi pende un largo cartello con questa iscrizione:“ AUXILIUM CHRISTIANORUM” (“Aiuto dei cristiani”); sull’altra, che è molto più alta e grossa, sta un’OSTIA di grandezza proporzionata al- la colonna, e sotto un altro cartello con le parole: “SALUS CREDENTIUM” (“Salvezza dei credenti”). Il comandante supremo della grande nave, che era il Romano Pontefice, vedendo il furore dei nemici e il mal partito nel quale si trovano i suoi fedeli, convoca intorno a sé i piloti delle navi secondarie per tenere consiglio e decidere sul da farsi. Tutti i piloti salgono e si adunano intorno al Papa. Tengono consesso, ma infuriando sempre più la tempesta, sono rimandati a governare le proprie navi. Fattasi un po’ di bonaccia, il Papa raduna intorno a sé i piloti per la seconda volta, mentre la nave capitana segue il suo corso. Ma la burrasca ritorna spaventosa. Il Papa sta al timone e tutti i suoi sforzi sono diretti a portare la nave in mezzo a quelle due colonne, dalla sommità delle quali tutto intorno pendono molte ancore e grossi ganci attaccati a catene. Le navi nemiche tentano di assalirla e farla sommergere: le une con gli scritti, con i libri, con materie incendiarie, che cercano di gettare a bordo; le altre con i cannoni, con i fucili, con i rostri. Il combattimento si fa sempre più accanito; ma inutili riescono i loro sforzi: la grande nave procede sicura e franca nel suo cammino. Avviene talvolta che, percossa da formidabili colpi, riporta nei suoi fianchi larghe e profonde fessure, ma subito spira un soffio dalle due colonne e le falle si richiudono e i fori si otturano. Frattanto i cannoni degli assalitori scoppiano, i fucili e ogni altra arma si spezzano, molte navi si sconquassano e si sprofondano nel mare. Allora i nemici, furibondi, prendono a combattere ad armi corte: con le mani, con i pugni e con le bestemmie. Ad un tratto il Papa, colpito gravemente, cade. Subito è soccorso, ma cade una seconda volta e muore. Un grido di vittoria e di gioia risuona tra i nemici; sulle loro navi si scorge un indicibile tripudio. Sennonché, appena morto il Papa, un altro Papa subentra al suo posto. I piloti radunati lo hanno eletto così rapidamente che la notizia della morte del Papa giunge con la notizia della elezione del suo successore. Gli avversari cominciano a perdersi di coraggio. Il nuovo Papa, superando ogni ostacolo, guida la nave in mezzo alle due colonne, quindi con una catenella che pende dalla prora la lega a un’ancora della colonna su cui sta l’Ostia, e con un’altra catenella che pende a poppa la lega dalla parte opposta a un’altra ancora che pende dalla colonna su cui è collocata la Vergine Immacolata. Allora succede una cosa impensabile: tutte le navi nemiche fuggono, si disperdono, si urtano, si fracassano a vicenda. Le une si affondano e cercano di affondare le altre, mentre le navi che hanno combattuto valorosamente con il Papa, vengono anch’esse a legarsi alle due colonne. Nel mare ora regna una grande calma». A questo punto [...] commenta Don Bosco [...] Le navi dei nemici sono le persecuzioni. Si preparano gravissimi travagli per la Chiesa. Quello che finora fu, è quasi nulla rispetto a quello che deve accadere. Due soli mezzi restano per salvarsi fra tanto scompiglio: Devozione a Maria SS. e frequente Comunione».


Don Angel Fernandez Artime - Affida, Confida, Sorridi! Lettera del Rettor Maggiore Don Angel Fernandez Artime in occasione del 150° di fondazione dell’Associazione di Maria Ausiliatrice: “Nell’esperienza di don Bosco, amore a Maria e amore all’Eucaristia vanno sempre insieme, sono le due colonne che sostengono la vita e la missione della Chiesa. Nell’immaginario mariano di don Bosco, che possiamo ricavare in modo particolare dai suoi sogni, Maria si presenta come la Signora o Regina che attende i giovani al termine del viaggio avventuroso della vita e li invita a prendere parte al banchetto celeste. Come una buona padrona di casa, Maria accoglie gli invitati, dopo aver preparato con cura ogni cosa. Il banchetto celeste, così come il banchetto eucaristico che continuamente lo anticipa e lo prepara, è il luogo della comunione perfetta. La comunione con Dio e tra di noi è il fine ultimo del culto cristiano. Gesù si offre sulla croce perché siamo riammessi alla comunione con il Padre; si offre nel pane perché possiamo essere una cosa sola con Lui. I “devoti” di Maria Ausiliatrice, allo stesso modo, sono invitati ad essere protagonisti della celebrazione eucaristica, offrendo la propria vita, la gioia e la fatica, perché cresca la comunione: nella famiglia, nell’ambiente di lavoro, nella comunità ecclesiale”. La Carta di Comunione nella Famiglia Salesiana art. 17.: «Il Cristo che domina l’esistenza di Don Bosco è, prevalentemente, il Gesù vivo e presente nell’Eucaristia, il padrone di casa, come egli soleva dire, il centro di gravitazione verso il quale tutto converge, il pane di vita, il Figlio di Maria, Madre di Dio e della Chiesa. Don Bosco è stato chiamato “l’Unione con Dio” perché ha vissuto di questa e a questa presenza. L’Eucaristia sacrificio e sacramento, l’Eucaristia mangiata e adorata, è nella vita di Don Bosco forza e consolazione, sorgente di pace e fuoco di attività. Per sé e per i giovani, è impensabile la santità senza l’Eucaristia. L’Eucaristia è la chiave di volta per la conversione radicale del cuore all’amore di Dio. La centralità di Cristo è vissuta, nello spirito salesiano, con una straordinaria sensibilità di contemplazione e di amicizia verso l’Eucaristia. L’Ausiliatrice è richiamo alla maternità universale di Maria, che interviene nell’opera di fondazione della sua Famiglia, realizzando così quasi un lavoro a due. È convinzione profonda ed irremovibile di Don Bosco: “Ella ha fatto tutto”. Ci si può fidare di Maria. Perciò, a lei ci si può affidare». ADMA: Gruppo ecclesiale e salesiano in quanto Don Bosco ha legato «in maniera indissolubile la sua devozione mariana al senso della Chiesa, al ministero di Pietro, alla fede semplice del Popolo di Dio, all’urgenza dei bisogni della gioventù».


ADMA FORMAZIONE (ed. 2023).

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